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Controlli risicoli...o ridicoli? Dibattito sul biologico

Domenica 14 Dicembre il programma Report ha dedicato la puntata ad un dibattito più che attuale: l’agricoltura biologica è veramente “bio”?

Per essere classificata come “biologica”, l’agricoltura deve basarsi su alcuni requisiti certificati: la pratica delle rotazioni colturali, l’utilizzo di fertilizzanti organici per migliorare la fertilità e l’utilizzo di preparati unicamente vegetali per combattere erbe infestanti.

L’inchiesta di Report ha messo in luce le grandi perplessità dei risicoltori piementosi nel controllare il rispetto certificato di questi standard: il riso cosiddetto biologico viene pagato a prezzi più alti, ma la domanda sull’effettiva differenza con il riso prodotto dall’agricoltura convenzionale resta, soprattutto di fronte alle rese “eccezionali” del biologico in Piemonte.. Chi controlla che gli standard dietro ad un’etichetta di prodotto “biologico” siano effettivamente rispettati? E che validità hanno le certificazioni che arrivano all’occhio del consumatore? La questione resta aperta.

La necessità di rilanciare l’agricoltura italiana e i prodotti agroalimentari italiani di fronte alla crescente minaccia rappresentata dai prezzi stracciati delle economie in via di sviluppo non può prescindere dalla qualità e serietà della filiera produttiva del settore.

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